giovedì 16 luglio 2015

Capitolo VII

VII

<<E, per sempre, lo è stato?>>
<<Oh… a dire il vero è qui che comincia…>>
<<ll 19  febbraio 2014 ci siamo laureati insieme, lo stesso giorno. Io in letteratura italiana, lei in filosofia antica. Subito dopo siamo partiti per un viaggio a Parigi, poi ci siamo iscritti alla specialistica, la stessa.
Giulia era diventata la mia quotidianità, il mio punto fermo nell’eterno caos della vita. A buon ragione diceva Aristotele che la felicità è tale solo se condivisa, Giulia mi aveva strappato dalla prigione della mia solitudine e solo col tempo capii che nessuno, davvero nessuno riesce a salvarsi da solo. Dio, la religione, la propria famiglia, le ancore di salvezza che traggono sempre l’uomo fuori dal baratro… nessuna di queste cose valse per me. Fu Giulia ad aiutarmi.
Cominciai a disintossicarmi dai farmaci, a ridurre le sedute dallo psichiatra, stavo bene, bene sul serio, con me stesso e col mondo. Le cose più brutte della mia vita, quelle che prima mi portavano ansie e sofferenze cominciavano ora a scivolarmi addosso, a non lasciare che un graffio su un corpo ormai risanato nelle sue cicatrici. L’amore è un miracolo.

<<L’amore è un miracolo>> ripetè Andrea sottovoce con un leggero baluginio negli occhi. Stava forse piangendo? Alessandro non ebbe il coraggio di chiederglielo. Si limitò ad asserire quanto, lui prima, e poi il vecchio, avevano affermato poc’anzi.  L’amore, a quel tempo, era davvero un miracolo.
 I due rimasero in silenzio per un po’, fino a quando il vecchio Andrea riprese di nuovo la parola, palesando un sentimento che lo stesso Alessandro aveva più volte immaginato di suscitare nel suo ascoltatore: raccontava troppo veloce.

<<è che per me certe cose sono accadute davvero in un attimo>> rispose sinceramente il ragazzo che, se interrogato in quell’istante, non avrebbe nemmeno saputo ripetere quando la sua storia d’amore ebbe inizio.

<<Potresti parlarmi del giorno fatidico, no?>>

<<Il giorno fatidico?>>

<<Suvvia ragazzo, il giorno in cui hai detto a te stesso “è lei!”>>


Alessandro ritorse lo sguardo e poi sorrise, reclinò il capo all’indietro e chiuse gli occhi, ricordando.

<<Era la sera del 20 settembre 2014, la luna era un piccolo spicchio d’arancia ed il cielo, cotonato di soffici nuvole, si accendeva in un coro di stelle...>>

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